Le emissioni di metano in atmosfera.
Quando si parla di emissioni di gas a effetto serra responsabili del riscaldamento globale e del cambiamento climatico il pensiero va subito alla CO2. Esistono però gas che hanno un impatto sul riscaldamento globale di molto maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica: il metano ad esempio ha un potenziale climalterante tra le 20 e le 30 volte superiore a quello dell’anidride carbonica.
I gas a effetto serra riscaldano il pianeta agendo come una coperta che trattiene il calore. Sono stati e sono fondamentali per consentire la vita sulla Terra, ma alterare la delicata composizione dell’atmosfera terrestre, aumentando ad esempio la concentrazione di alcuni di questi gas, rischia di rompere lo straordinario equilibrio che regge gli ecosistemi.
Si stima che dall’era pre-industriale il metano abbia da solo contribuito al 30% di tutto il riscaldamento globale (in questo è secondo solo alla CO2) e che la sua concentrazione in atmosfera da allora sia più che raddoppiata. Oggi sta aumentando ancora più rapidamente di quanto non abbia fatto finora e ha raggiunto livelli record di quasi 1,9 parti per milione. Per raffronto, la CO2 è da qualche anno stabilmente sopra le 400 parti per milione, ma ricordiamo che il metano incide molto di più sull’effetto serra.
Per via delle restrizioni della pandemia le emissioni annuali di metano sono calate nel 2020 rispetto all’anno precedente, ma complessivamente, in uno scenario business as usual in cui nulla cambia, sono destinate ad aumentare fino al 2040. È pertanto necessario intervenire con politiche decise.
La concentrazione di metano in atmosfera ha raggiunto quasi quota 1,9 ppm (o 1900 ppb); ad oggi emettiamo 380 Mt di metano, ma al 2030 si possono ridurre del 45%, agendo su aziende dei combustibili fossili, discariche e agricoltura. Rapporto Unep
Fortunatamente, a differenza della CO2 che persiste in atmosfera centinaia di anni, il metano è ritenuto un inquinante climatico di breve durata, perché la sua vita in atmosfera è relativamente corta: si degrada in circa 10 anni.
Se quindi il suo effetto climalterante è elevato e rapido, la buona notizia è che se si tagliano le emissioni di metano si può osservare una altrettanto rapida diminuzione del
Ridurre le perdite di metano dalle tubazioni è la misura più urgente da realizzare anche perché può essere messa in pratica subito. I mezzi tecnologici per operare sono già disponibili a tutte le compagnie del settore energetico: in altri termini, non servono grandi invenzioni. In più la stragrande maggioranza degli interventi non solo può essere realizzata a costo zero, ma addirittura porterebbe un guadagno economico alle compagnie che non vedrebbero più parte della propria merce letteralmente volatilizzata.
Le emissioni dell’industria sono le più urgenti e le più facili da ridurre, ma naturalmente anche le discariche di rifiuti e il settore agricolo contribuiscono al rilascio di metano.