Bonifiche di amianto
La presenza così diffusa dell’amianto negli ambienti di lavoro e di vita costituisce un rischio per la salute ormai ben noto. L’applicazione della Legge sull’amianto (Legge 257/92 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”), infatti, costituisce una sperimentazione concreta della realizzazione di una politica sanitaria e ambientale sempre più orientata a conseguire obiettivi di salute ed a promuovere uno sviluppo ecosostenibile.
Cos’è l’amianto?
Con il termine Amianto o Asbesto si individuano una serie di minerali conosciuti sin dall’antichità per le loro caratteristiche fisiche e tecniche. I termini amianto e asbesto in greco significano incorruttibile, perpetuo ed inestinguibile e tali aggettivi denotano già alcune delle eccezionali caratteristiche tecniche di questo materiale. In natura esistono molti tipi di amianto, ma quelli maggiormente utilizzati sono elencati nella tabella seguente: – Crisotilo (amianto di colore bianco-grigio) ANFIBOLI Crocidolite (amianto di colore azzurro-blu) Amosite (amianto di colore bruno).
Ne consegue che i materiali contenenti amianto anfibolo presentano rischi più elevati dei materiali contenenti amianto serpentino. La lana di roccia e la lana di vetro sono materiali meno pericolosi perché le loro fibre hanno dimensioni diverse e una diversa struttura chimica rispetto all’amianto. La pericolosità dell’amianto è dovuta quindi alla sua capacità di rilasciare fibre estremamente fini che possono essere inalate dall’uomo. Un aspetto particolarmente importante che caratterizza la loro pericolosità è la composizione di fibre (o fibrille) che, a causa della loro estrema leggerezza e sottigliezza, si disperdono nell’aria molto facilmente e vi permangono a lungo. In sostanza l’amianto è una fibra invisibile ad occhio nudo, molto leggera ed una volta liberata rimane a lungo sospesa nell’aria dell’ambiente, continuando a depositarsi per gravità ed a risollevarsi per spostamenti d’aria anche minimi.
Dove è stato utilizzato: Edilizia ed Industria
L’utilizzo dell’amianto nelle costruzioni, nella impiantistica civile o industriale e nei prodotti di consumo ha cominciato a diffondersi in modo significativo fin dai primi decenni del secolo scorso. L’amianto è stato utilizzato dapprima per le macchine e gli impianti con elevate temperature di funzionamento, (macchine a vapore, motori a scoppio, impianti chimici, ecc..
Nonché per gli indumenti che richiedevano elevata resistenza al calore. Successivamente, con l’inizio della produzione di tubazioni (condotte idriche e fogne) e coperture in cemento-amianto, l’impiego dell’amianto si è esteso anche nelle strutture edilizie, come canne fumarie, lastre in eternit per coperture in cemento-amianto. Guarnizioni in amianto – Canne fumarie in cemento-amianto – Coperture in cemento.
Programma di controllo
Il proprietario dell’immobile e/o il responsabile dell’attività che vi si svolge dovrà:
- Designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto;
- Tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto. Sulle installazioni soggette a frequenti interventi manutentivi (ad es. caldaia e tubazioni) dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che l’amianto venga inavvertitamente disturbato;
- Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di qualsiasi evento che possa causare un disturbo dei materiali di amianto. A tal fine dovrà essere predisposta una semplice procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione e di tutti gli interventi effettuati dovrà essere tenuta una documentazione verificabile;
- Fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;
- Nel caso siano in opera materiali friabili provvedere a far ispezionare l’edificio almeno una volta all’anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Copia del rapporto dovrà essere trasmessa alla ASL competente la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all’interno dell’edificio.
Attività di manutenzione e custodia
Le operazioni di manutenzione vera e propria possono essere raggruppate in tre categorie:
- Interventi che non comportano contatto diretto con l’amianto;
- Interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto.
- Interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto.
Operazioni che comportino un esteso interessamento dell’amianto non possono essere consentite, se non nell’ambito di progetti di bonifica.
Bonifica delle coperture in cemento-amianto.
Le lastre piane o ondulate di cemento-amianto, impiegate per copertura in edilizia, sono costituite da materiale non friabile che, quando è nuovo o in buono stato di conservazione, non tende a liberare fibre spontaneamente. Il cemento-amianto, quando si trova all’interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall’installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione.
I principali indicatori utili per valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto, in relazione al potenziale rilascio di fibre, sono:
- la friabilità del materiale;
- lo stato della superficie ed in particolare l’evidenza di affioramenti di fibre;
- la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture;
- la presenza di materiale friabile o polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua, grondaie, ecc.;
- la presenza di materiale polverulento conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.
La bonifica delle coperture in cemento-amianto viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile, e, pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre.